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da “La Voce del Popolo” di Fiume

Autore: Mariangela Pizziolo; Foto Goran Žiković

L’Auditorio ha ospitato la celebrazione della 79ª Festa della Repubblica Italiana, organizzata dal Consolato generale d’Italia a Capodistria

Si è svolta stasera, mercoledì 4 giugno, presso l’Auditorio di Portorose, la celebrazione della 79ª Festa della Repubblica Italiana, organizzata dal Consolato Generale d’Italia a Capodistria. L’iniziativa, che rappresenta il quarto e ultimo appuntamento che ha coinvolto la Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia per celebrare il 2 giugno, ha visto l’intervento dell’Ambasciatore d’Italia a Lubiana, Giuseppe Cavagna e del Console Generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello. Tra il pubblico, oltre ai connazionali e ai rappresentanti della CNI, erano presenti anche numerose personalità del mondo politico, culturale e scolastico dei quattro Comuni di Ancarano, Capodistria, Isola e Pirano, del Friuli Venezia Giulia e della Croazia. Tra questi, il deputato della Comunità Nazionale Italiana presso il Parlamento di Lubiana, Felice Ziza, il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, il presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani e l’assessore regionale del FVG, Pierpaolo Roberti.

Il 2 giugno 1946 è una data fondante per la Repubblica Italiana, poiché il popolo scelse la forma repubblicana, con un referendum al quale furono chiamate a votare per la prima volta anche le donne. È una ricorrenza che richiama valori profondi e costitutivi, come la democrazia, la libertà, il dialogo e la pace, e viene celebrata ogni anno anche all’estero, dalle ambasciate e dai consolati.

Coviello: «Quattro anni di sfide e profonde soddisfazioni»

La cerimonia di Portorose, insignita dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, si è aperta con l’esecuzione degli inni nazionale italiano, sloveno ed europeo, seguita dai saluti istituzionali. Il console Coviello si è rivolto ai presenti con un sentito discorso in vista della conclusione del suo mandato in Slovenia, prevista per novembre. Entrato in servizio nel 2021, il Console ha espresso profonda gratitudine per questa prima esperienza estera, vissuta con impegno e orgoglio. “Cari connazionali”, ha affermato in riferimento alla Festa della Repubblica, “sono lieto di accogliervi in questo auditorio per celebrare insieme un’eccellenza della nostra storia”. La Costituzione italiana, ha ricordato, è “nata come riscatto dagli orrori della guerra” e costituisce anche oggi una chiamata alla responsabilità. I suoi principi, come la pace e il riconoscimento dei diritti, sono più attuali che mai, soprattutto di fronte ai “drammi che colpiscono l’Ucraina e il Medio Oriente”. Ha evidenziato come l’integrazione europea resti una delle risposte più concrete per contrastare i conflitti, offrendo strumenti comuni e occasioni di dialogo tra i popoli. Slovenia e Italia, ha detto ancora, “sono Paesi vicini e amici”, come dimostra la nomina congiunta di Gorizia e Nova Gorica a Capitale Europea della Cultura 2025: un “simbolo potente di collaborazione, riconciliazione e condanna” di ogni forma di totalitarismo.

Rivolgendo uno sguardo al proprio mandato, il Console ha poi affermato: “Sono stati quattro anni intensi, ricchi di sfide ma anche di profonde soddisfazioni, in un territorio che parla italiano non soltanto con la lingua, ma anche con il cuore”. Ha sottolineato il ruolo essenziale della CNI e della Comunità slovena in Italia quali “ponti vivi tra i due Paesi”. Ha riconosciuto l’impegno instancabile di insegnanti, dirigenti scolastici e consulenti pedagogici, “sempre in prima linea” nella difesa della cultura e dell’identità italiana. Ha quindi espresso profonda riconoscenza per la collaborazione offerta dai sindaci e dalle autorità slovene, dalla CAN Costiera, dall’Unione Italiana, dall’Università Popolare di Trieste e dal deputato Ziza, rimarcando l’importanza di un lavoro condiviso.

Ha voluto ringraziare i media in lingua italiana, in particolare La Voce del Popolo, Radio e TV Capodistria, con i direttori Christiana Babić e David Runco, sempre pronti alla collaborazione. Un saluto particolarmente grato lo ha rivolto all’Ambasciata Italiana in Slovenia, all’ambasciatore Cavagna e al suo predecessore Carlo Campanile, ma anche a tutte le persone che qui ha incontrato e dalle quali è stato accolto. Coviello si è infine rivolto alla moglie, Ida Pernazza, con tutta la riconoscenza per il suo “sostegno costante”.

Cavagna: «Momento unificante per tutti gli italiani»

L’Ambasciatore Cavagna è poi intervenuto ringraziando il Console per il suo operato, fiducioso che in questi ultimi mesi possano portare in serbo ancora qualche successo. Ha definito la Festa della Repubblica un “momento unificante per tutti gli italiani e per chi guarda con simpatia all’Italia”, sottolineando come le comunità di questo territorio, un tempo divise e ostili, oggi collaborino per arricchire un luogo unico e ricco di diversità. In questo contesto – ha evidenziato – l’attività della CNI si configura come un contributo prezioso, senza secondi fini, orientato a coltivare le radici e la memoria, senza escludere nessuno.

L’omaggio a Morricone
La serata è proseguita con il concerto “Omaggio a Morricone”, eseguito dall’ensemble “Le Muse” diretto dal maestro Andrea Albertini, con il soprano Daniela Placci. Il concerto ha esplorato le colonne sonore e le composizioni più celebri del Maestro, ribadendo il valore della musica come strumento di pace.
La serata è stata organizzata in collaborazione con l’Università Popolare di Trieste, la Comunità Autogestita Costiera della Nazionalità Italiana, il Comune di Pirano, l’Auditorium di Portorose e la Regione Friuli Venezia Giulia.