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da “La Voce del Popolo” di Fiume

Autore: Luka Kik. Foto Željko Jerneić

Festa della Repubblica italiana. Nel capoluogo il concerto «Battiato nascosto» e poi il ricevimento offerto dalla console generale Iva Palmieri. Intevenuto anche l’ambasciatore Paolo Trichilo

La Festa della Repubblica italiana è stata celebrata oggi, martedì 3 giugno, anche a Fiume. Dopo la splendida serata all’Auditorium “Vatroslav Lisinski” di Zagabria, stasera anche al Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume si è tenuto il concerto “Battiato nascosto” ideato da Andrea Ceccomori che rende omaggio al grande Maestro italiano. Entrambe le serate hanno riscosso uno straordinario successo tra il pubblico presente.

Sempre nell’ambito delle celebrazioni per la ricorrenza del 2 giugno, ha fatto seguito il ricevimento all’hotel Bonavia offerto dalla console generale d’Italia a Fiume, Iva Palmieri. Presenti pure l’ambasciatore Paolo Trichilo e il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI, Furio Radin. Sottolineati gli ottimi rapporti tra Italia e Croazia.

Ma già a Teatro non sono mancati i discorsi nei quali è stato sottolineato l’ottimo stato dei rapporti tra i due Paesi e l’importante ruolo di ponte di cooperazione svolto dalla CNI. Erano presenti, tra gli altri, la vicepresidente della Regione istriana in quota CNI Jessica Aquavita, il presidente dell’Unione italiana Maurizio Tremul, il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva, il vicepresidente dell’UPT Paolo Rovis, e il segretario generale dell’Ente morale triestino, Fabrizio Somma.

Nel suo intervento la sovrintendente del Teatro “Ivan de Zajc”, Dubravka Vrgoč, ha sottolineato: “È un grande onore per me che la Festa della Repubblica venga celebrata proprio qui, al Teatro nazionale croato, che agli inizi di ottobre festeggerà i 140 anni di presenza in questo edificio. 140 anni fa veniva chiamato ‘Teatro Verdi’. Questo edificio unisce due grandi compositori, uno dei più grandi compositori italiani e il più grande compositore croato. Già questo ci dice delle centenarie relazioni tra Italia e Croazia, della multiculturalità di questa città che durante i secoli ha dimostrato come si può vivere insieme e come proprio la cultura può fare da punto di incontro.

La console generale d’Italia a Fiume, Iva Palmieri, ha ringraziato per la calorosa partecipazione, in particolare per la presenza dell’ambasciatore Paolo Trichilo, dell’On. Radin e della dirigenza dello stesso Teatro, coorganizzatore dell’evento. Un ringraziamento ulteriore è stato quello fatto all’UPT e all’UI, nonché allo staff del Consolato che fa “un grande lavoro di squadra”. Non è neppure mancato il ringraziamento a tutti i connazionali e agli amici dell’Italia “per aver voluto celebrare con noi” la ricorrenza.

L’Italia, “una Repubblica nata in tempi moderni, al termine di un percorso storico complesso e a tratti estremamente doloroso, ma che era già radicata nei secoli precedenti, nella vastissima storia del nostro bellissimo Paese e che quindi poi ha permesso di diffondere la portata di quella cultura di cui noi siamo portatori comunque nel mondo. Del resto, è nata prima la lingua italiana e poi l’Italia. Anzi, l’unità linguistica è quella che ha consentito anche l’unità della nostra bellissima terra. Sono passati 79 anni dal giorno in cui il popolo italiano scelse il regime parlamentare repubblicano in sostituzione della preesistente monarchia, chiaramente penalizzata dalle vicende prebelliche e belliche. Dalla sua nascita, la Repubblica, piuttosto che chiudersi in sé stessa, decise insieme ad un’altra serie di Paesi europei di costituire qualla che poi sarebbe stata un’unione di Stati”.

Iva Palmieri ha ricordato che l’Italia è stata fra i Paesi fondatori dell’UE, di cui la Croazia fa oggi parte a pieno titolo, “due Paesi vicini, che hanno attraversato momenti storici e politici anche difficili, ma che oggi sono accomunati da quest’unica apparteneza, da questa profonda condivisione di valori”. A partire dall’indipendenza della Croazia, il Consolato generale a Fiume si è affermato come punto di riferimento per i connazionali che avevano deciso a suo tempo di rimanere in queste terre.

L’ambasciatore d’Italia in Croazia Paolo Trichilo ha rilevato: “Lunedì, a Zagabria, mi sono concetrato sulle eccellenti relazioni bilaterali dal punto di vista politico ed economico. Ma in questa sede credo sia importante invece concentrarsi sulla Comunità nazionale italiana”. Trichilo ha ricordato poi tutte le istituzioni operanti in Croazia, come la Camera di commercio e l’Istituto italiano di cultura. Non ha dimenticato l’UI, le Comunità degli Italiani e i connazionali come pure l’UPT.

Il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI, Furio Radin ha dichiarato: “Sono quasi convinto di conoscere il 90 p.c. di voi, e dunque, a tutti voi un grande abbraccio comune e personale. Dopo tanti anni posso dire di essere oroglioso di essere il vostro rappresentante in Parlamento e di essere orgoglioso di voi, delle persone che rappresento”. Furio Radin ha chiuso il discorso ringraziando tutti i presenti, i rappresentanti delle varie istituzioni CNI, le autorità croate e tutti coloro che “hanno avuto un rapporto costruttivo e a momenti intenso con la nostra Comunità nazionale minoritaria”.

Il titolo di Cavaliere all’imprenditore connazionale Roberto Fattori

Durante il ricevimento presso l’albergo Bonavia, Iva Palmieri e Paolo Trichilo hanno consegnato al connazionale Roberto Fattori un’alta onorificenza. A Fattori è stato conferito il grado di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia dal presidente della Repubblica “per la meritoria promozione del nostro Paese in Croazia e per l’incentivo al rafforzamento dei rapporti di amicizia e di collaborazione fra i due Paesi”.

“Grazie a chi mi ha proposto, ha visto la mia attività 35ennale, all’ambasciatore. Sono diversi anni che promuoviamo la Comunità italiana in Croazia e viceversa, con cospicue attività economiche che hanno portato a oltre 300 posti di lavoro”, ha detto Fattori, ringraziando poi anche la sua famiglia per il sostegno e tutti i presenti. Ha ricordato suo figlio, che ha studiato in Italia ed è ritornato.

“Roberto Fattori merita sicuramente questo riconoscimento ufficiale da parte della Repubblica italiana. È un connazionale istriano, qui della regione, e sopratutto ha svolto e continua a svolgere un’attività imprenditoriale. E anche da questo punto di vista credo che rivesta una particolare importanza. Questo è un riconoscimento a tanti anni di attività e lavoro”, ha detto Trichilo, valutando che l’episodio personale del figlio di Fattori sia “esemplificativo di tante persone, tante storie, che hanno ottenuto un successo. Hanno mantenuto la loro attività qui nel territorio, mantenendo legami molto stretti e molto forti con l’Italia in entrambi i sensi”. Trichilo si è detto soddisfatto che l’onorificenza sia stata consegnata proprio in questa giornata solenne.