da “La Voce del Popolo” di Fiume
di Nicole Mišon
L’ambasciatore d’Italia a Zagabria ha incontrato i rappresentanti delle Comunità degli Italiani di Verteneglio, Castelvenere e Momiano. Presenti pure i vertici dell’UpT e i sindaci delle località. Rilevata la marcata presenza dell’italiano
Con le tappe a Verteneglio, Castelvenere e Momiano è proseguita la visita nel Buiese dell’ambasciatore d’Italia a Zagabria Paolo Trichilo. Un tour per conoscere la realtà del territorio e i connazionali, osservando da vicino le molteplici attività e iniziative che le locali Comunità svolgono come parte integrante del tessuto sociale. Ad accompagnare il diplomatico è stata la viceconsole onoraria Giuseppina Rajko, a cui si sono uniti pure Edvino Jerian, presidente dell’UpT e Fabrizio Somma, segretario generale.
La prima sosta è stata presso il sodalizio della CNI di Verteneglio dove l’ambasciatore, dopo aver visitato la struttura, ha interloquito con il sindaco, Neš Sinožić, la vicesindaca in quota CNI Dionea Sirotić, il presidente della CI Eric Persel assieme alla sua vice Kety Visintin e alla presidente della Giunta esecutiva Arianna Doz, nonché alla presidente del sodalizio di Villanova, Loredana Lubiana Bellè. Un’occasione per parlare delle ricchezze dell’abitato, da quelle culturali fino ad arrivare a quelle legate alla viticultura.

Tra attività e cultura
La cittadina rappresenta una delle ultime roccaforti dell’italiano, luogo in cui circa l’80-90% della popolazione si esprime quotidianamente in istroveneto, indipendentemente dalla propria nazionalità. “La presenza degli italiani è molto forte nella zona, lo si nota anche camminando per le strade – ha commentato l’ambasciatore Trichilo –. Vedere tante attività, in una Comunità così florida fa ben sperare nel futuro, coinvolgere un nutrito numero di bambini significa garantire un ricambio generazionale”.

Villanova. Più spazio
Prima di partire alla volta di Castelvere, l’ambasciatore ha visitato pure la chiesa di San Zenone, per poi spostarsi a Villanova sostando presso la locale Comunità degli Italiani, la chiesa di San Michele e di fronte all’edificio dell’ex scuola. “La CI di Villanova funziona così bene che l’attuale sede non è più in grado di supplire a tutte le esigenze dei soci, perciò stiamo lavorando per rinnovare la struttura dismessa dove un tempo c’era la scuola, per sfruttare al massimo quello spazio – ha sottolineato Neš Sinožić –. La messa a nuovo dell’edificio permetterebbe di aprire nel paese anche due gruppi dell’asilo italiano”.
Il territorio di Verteneglio è conosciuto per la sua eccellente produzione vinicola, perciò una capatina presso l’azienda vinicola di Antonio Ravalico era d’obbligo. D’altra parte si tratta della prima cantina del territorio ad avere ottenuto l’etichetta per la produzione dei suoi vini. Oltre alla famiglia Ravalico, anche la famiglia Cattunar possiede un’enoteca famosa con un’eccellente produzioni di vino, che è stata visitata nel primo pomeriggio. Le cantine di prestigio sono molto diffuse tra i connazionali, non solo a verteneglio, in serata il diplomatico è stato pure ospite dell’agriturismo San Mauro, nei pressi di Momiano, della famiglia Sinković.

Bambini e giovani
A Castelvenere l’ambasciatore ha visitato la Comunità degli Italiani, anch’essa da poco ristrutturata, incontrando la presidente Tamara Tomasich, assieme ad altri attivisti e membri della Giunta esecutiva, al sindaco della Città di Buie Fabrizio Vižintin e alla vicesindaca in quota CNI Michela Altin. Si tratta di uno dei sodalizi più giovani, ma molto importante per la funzione che svolge, essendo l’unica istituzione in lingua italiana dell’abitato. Gran parte degli attivisti sono minorenni, bambini e giovani che nei locali della CI trovano un punto di ritrovo dove socializzare, ma anche dove dare sfogo ai propri interessi, come ricordato dalla presidente Tomasich. “Ci tengo a dire che la CI di Castelvenere è importante per Buie, ogni volta che partecipo a una serata o a uno spettacolo la sala è sempre gremita di persone ed è difficile trovare posto”, ha ricordato il sindaco Vižintin.

L’ultimo appuntamento della giornata è stato quello a Momiano, dove il diplomatico ha visitato la Comunità degli Italiani, accolto dalla presidente del sodalizio Arianna Brajko Gall e da altri membri della presidenza e attivisti, oltre che dalla vicesindaca in quota CNI della Città di Buie, Michela Altin. Un incontro per ripercorrere la storia della fondazione della CI, fino a giungere alla ristrutturazione della sede e alle varie sezioni operative, dedicate ai bambini e agli adulti. Il Momianese è un territorio conosciuto per il suo moscato, primo vino a ottenere la denominazione di origine protetta a livello nazionale e per il suo castello, simbolo indiscusso che veglia sulle valli circostanti. Proprio per valorizzare le sue risorse è stata costruita la Casa dei castelli istriani, visitata dall’ambasciatore Trichilo, anche grazie alla guida esperta della sua direttrice, Tanja Šuflaj. Un’immersione in quella che è la storia del territorio, approfondendo tematiche culturali e storiche, molto spesso saldamente legate all’Italia, in particolare al Veneto e al Friuli Venezia Giulia.

Una lingua viva
Incontri e confronti rilevanti che fanno capire che la cultura e la lingua italiane nel Buiese non sono solo un retaggio del passato, ma sono vive e continuano a prosperare grazie al lavoro delle Comunità e delle scuole della CNI. “Ho visitato delle realtà molto interessanti, sono delle Comunità che si autodefiniscono piccole, ma forse tanto piccole non sono. I sodalizi rappresentano dei punti di riferimento significativi nel territorio per i connazionali e per tutta la cittadinanza perché offrono tante attività di carattere culturale e quant’altro – ha concluso l’ambasciatore Trichilo –. Mi ha fatto molto piacere vedere queste sedi rinnovate, molto accoglienti, polifunzionali, ne traggo una conclusione positiva. Mi ha fatto piacere che il presidente e il segretario generale dell’UpT siano venuti perché sappiamo che ci sono molti finanziamenti del governo italiano per queste sedi e per le loro attività che passano attraverso l’Ente triestino”.

Un viaggio per conoscere l’Istria e le sue peculiarità, constatando che anche al di là dei confini nazionali l’italiano è di casa.