Sito ancora parzialmente in costruzione

da “La Voce del Popolo” di Fiume

di Ilaria Rocchi

La crisi della Comunità degli Italiani dalmata rischia di trascinare con sé anche l’istituzione prescolare «Pinocchio». L’Assemblea riunita a Capodistria ha dato pieno mandato ai vertici dell’Unione Italiana di risolvere la questione

L’Unione Italiana chiederà i diritti di fondazione dell’Istituto prescolare italiano “Pinocchio” di Zara. Al momento è forse l’unica possibilità concreta di salvarlo, evitando che la crisi che sta attraversando la locale Comunità degli Italiani trascini con sé anche la scuola materna, inaugurata il 12 ottobre del 2013, con l’intervento degli allora viceministro italiano degli Affari Esteri, Marta Dassù, e del sottosegretario all’Istruzione croato, Sabina Glasovac. La CI ha tentato di uscire dall’impasse in cui si trova da circa un anno e mezzo andando a elezioni anticipate, il 3 marzo scorso. Purtroppo – nonostante la mediazione dell’UI e dell’Università Popolare di Trieste, in qualità di osservatori – le consultazioni sono state bloccate, anche dai forti contrasti interni che stanno minando non soltanto l’attività, ma anche il futuro stesso del sodalizio.

La Comunità, non avendo approvato i bilanci a norma di legge, potrebbe andare incontro a un procedimento di liquidazione. Proprietaria dell’asilo, non ha provveduto alla nomina del suo Consiglio d’amministrazione, con tutte le conseguenze del caso. Una situazione pesante, difficile, complessa e delicata, che l’UI cercherà di risolvere il prima possibile – anche se i tempi stringono e potrebbe già essere tardi –, affidando pieno mandato ai rappresentanti legali dell’associazione, il suo presidente Maurizio Tremul e il presidente della Giunta esecutiva, Marin Corva. È quanto richiesto dal presidente dell’Assemblea, Paolo Demarin, che giovedì sera 3 aprile, a Capodistria ha fatto scattare il campanello d’allarme, senza mezzi termini, invitando i consiglieri ad assumersi una responsabilità che è anche politica, oltre che finanziaria e giuridico-amministrativa.

Se n’è discusso a lungo alla quattordicesima sessione del “parlamentino” UI, alla presenza del presidente dell’UI, Maurizio Tremul, del presidente della Giunta esecutiva, Marin Corva, del presidente e del vicepresidente dell’UPT, Edvino Jerian e Paolo Rovis, nonché del direttore dell’Edit di Fiume, Christiana Babić, mentre in chiusura è entrato in sala anche il deputato italiano a Lubiana, Felice Ziza. Ai consiglieri è stata fornita un’informazione su ciò che è successo a Zara all’inizio del mese scorso, dove si è recato Marin Corva (c’erano anche Orietta Marot e Fabrizio Somma, a nome dell’UPT) per provare a stabilizzare la CI e l’asilo, mettendo in sicurezza gli investimenti fatti finora (l’UI è proprietaria delle due sedi).

E a riflettere sui possibili risvolti del caso. Il presidente dell’Esecutivo ha ammesso l’impossibilità di portare a termine il processo elettorale, ha spiegato che ci sono appunto due entità a rischio. “Salvare il salvabile”: questo il messaggio che Demarin ha ripetuto ai consiglieri. Non è ancora del tutto chiaro il percorso che sarà intrapreso, che si sta definendo in corso d’opera. C’è la massima attenzione da parte dell’UI, dell’Ambasciata e del Consolato generale italiano, ma anche degli esuli zaratini, mentre l’attuale dirigente della CI avrebbe dato la sua disponibilità a firmare il trasferimento dei diritti di fondazione.

La Città di Zara continua a coprire le retribuzioni delle educatrici, onere che si è assunta fin dalla sua fondazione. I quesiti aperti sono ancora tanti, c’è il timore che qualcuno possa contestare tale passaggio, vanno accertati eventuali oneri finanziari, debiti e spese. “Stiamo portando avanti un discorso molto articolato per mantenere la presenza italiana a Zara”, ha concluso Tremul.

La formula proposta costituisce un precedente, ma non ci sono alternative. Sarà provvisoria, ha spiegato Corva, finché la CI non si risolleverà. Dubbi sono stati espressi anche dai consiglieri: ad esempio, i fiumani Flavio Cossetto e Sandro Vrancich hanno chiesto maggiori dettagli per comprendere quanto sucesso, Krsto Babić di Abbazia si è interrogato sul perché i diritti di fondazione non sono stati assunti subito dall’UI e Glauco Bevilacqua (Cittanova) sul perché non possa farlo la Città, trasformandolo in un asilo pubblico, Antonella Degrassi (Umago) ha lamentato il ritardo con cui si è reagito… Alla fine, con 46 sì, 2 no e 1 astenuto, l’Assemblea ha deciso di affidarsi all’azione di Corva e Tremul per l’operazione salvataggio dell’Istituto “Pinocchio”, oggi frequentato da una sessantina di bambini.

Accolto, non senza polemiche sulle “competenze”, anche il bilancio consuntivo dell’Unione Italiana con sede a Capodistria. Abbozzato un discorso sulle prossime elezioni amministrative in Croazia, sulla necessità di incentivare i connazionali a recarsi alle urne, ma anche sulla collaborazione con le forze politiche (nello specifico, con la Dieta democratica istriana). Un argomento che sarà all’ordine del giorno prossimamente – come annunciato da Demarin –, nel corso di una riunione che si terrà prima delle elezioni, in calendario il 18 maggio.

CI di Albona e Veglia alle urne il 18 maggio

Due seggi vacanti: connazionali alle urne il 18 maggio. A seguito dimissioni del consigliere di Albona, Barbara Kokot, e alla scomparsa del suo collega di Veglia, Vincenzo Melone, si terranno le elezioni suppletive nelle due Comunità degli Italiani. Secondo lo scadenzario approvato ieri sera dall’Assemblea dell’UI, le Commissioni elettorali presso i rispettivi sodalizi dovranno essere nominate fino al 10 aprile, mentre per la consegna delle liste o delle proposte di candidatura il termine ultimo sarà il giorno 18 del mese (ore 20).
Dopo l’accertamento e la convalida delle stesse (23 aprile), si procederà con la compilazione degli elenchi elettorali da parte delle Commissioni elettorali delle CI (c’è tempo fino al 30 aprile) e i soci saranno invitati ad aderire al voto (entro il 7 maggio). La campagna elettorale scatterà il 24 aprile. Le consultazioni, come anticipato, sono in calendario domenica 18 maggio e ci sarà tempo due giorni per trasmettere le schede elettorali e i verbali nelle urne sigillate alla Commissione elettorale centrale presso la Segreteria dell’UI.

I risultati saranno proclamati entro il 22 maggio, ossia il 29 maggio saranno ufficializzati da parte della Commissione elettorale centrale dell’UI. Quest’ultima, sarà composta da Tiziano Sošić, Romina Gruber, Neda Šainčić Pilato, Marina Krušić, Marko Gregorič e Sandro Vincoletto, mentre del Comitato di controllo fanno parte Tiziano Paris, Salvatore Napolitano, Elia Filinčić, Ardemio Zimolo, Gianfranco Stancich e Fabio Stemberga.

Dopo il ritiro dei consiglieri Denis Stefan di Fiume e di Neda Šainčić Pilato di Visinada, giovedì sera 3 aprile, hanno fatto il loro ingresso in aula due nuovi consiglieri: rispettivamente Jenny Chinchella in rappresentanza degli italiani del capoluogo quarnerino (era già consigliere nel precedente mandato) e Lidia Legović di quelli della circoscrizione relativa alla citata località istriana. Il loro insediamento è avvenuto dopo le opportune verifiche da parte della Commissione per la verifica dei mandati, comunicate dalla presidente dell’organismo, Elena Barnabà.

Il consigliere umaghese Mauro Jurman torna a fare il presidente del Comitato per lo Statuto e il Regolamento, dopo il forfait di Stefan, che ricopriva tale ruolo prima delle sue dimissioni. Jurman è stato eletto con un’ampia maggioranza. Il controcandidato era Krsto Babić, consigliere di Abbazia. Claudio Rocco è il nuovo membro dell’organismo.

Il presidente dell’UPT Edvino Jerian: «Usateci»

Come si conviene, i lavori sono stati preceduti dai saluti del padrone di casa, Mario Steffè, che si è detto lieto, onorato e compiaciuto che l’UI, dopo un po’ di tempo trascorso dall’ultima volta, abbia scelto Palazzo Gravisi come luogo in cui riunire i consiglieri per questa quindicesima seduta. Parlando della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”, il presidente ha ricordato che si tratta di un sodalizio medio-grande, che svolge la sua attività specifica con il massimo impegno, realizzando tanti eventi anche nel contesto urbano con l’obiettivo di mantenere viva la componente italiana nella sua dimensione più ampia.
Il presidente dell’UPT, Edvino Jerian, ha ribadito la volontà di continuare a conoscere in modo sempre più approfondito la realtà della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia. Come Ente, l’UPT è struttrata in modo tale da mettere a terra i progetti che l’Unione Italiana propone, con il sostegno del Friuli Venezia Giulia e del Ministero italiano degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. “Usateci, diteci quali sono le vostre esigenze”, ha dichiarato Edvino Jerian, sollecitando tutti a lavorare in simbiosi, riconfermando grande supporto per quanto riguarda la salvaguardia della lingua e della cultura italiane in quest’area.