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da “la Voce del Popolo” di Fiume

di Kristina Blagoni

La diva della musica internazionale si racconta per i lettori del nostro quotidiano annunciando il grande concerto di venerdì prossimo al Teatro «Antonio Coslovich» di Umago

Più di dieci milioni di dischi venduti in tutto il mondo, classifiche conquistate in tutt’Europa, vette internazionali mai replicate da nessuna artista italiana nelle graduatorie inglesi ed europee. Tutto questo è Ivana Spagna, una delle esponenti più conosciute della musica pop italiana, che nell’annunciare il suo concerto di venerdì prossimo racconta in esclusiva per il nostro quotidiano le due emozioni più grandi vissute fino ad ora non potendo fare a meno di ricordare anche i primi passi della sua lunga e gloriosa carriera. L’artista ci ha concesso un’intervista (abbiamo avuto l’onore di sentire per telefono la sua voce inconfondibile) inserendoci nel suo fitto programma di impegni e appuntamenti inderogabili, emozionandosi e concludendo la nostra chiacchierata invitando i nostri lettori e connazionali al grande concerto che si terrà venerdì 28 aprile alle ore 20 al Teatro “Antonio Coslovich” di Umago.

Il già nutrito programma di eventi organizzato quest’anno per la Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia dall’Università Popolare di Trieste, in collaborazione con la Città di Umago, l’Ente FESTUM, la CI “Fulvio Tomizza” Umago e l’Unione Italiana, si arricchisce dunque di un nuovo, imperdibile appuntamento artistico-culturale.
“Tra le tante attività promosse dall’Università Popolare di Trieste per gli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia e dopo gli storici concerti di Zucchero, Al Bano, Renzo Arbore, Massimo Ranieri, Tullio De Piscopo, Red Canzian o Fausto Leali, e per citarne solo alcuni – spiega per il nostro quotidiano Fabrizio Somma, segretario generale dell’UPT e ideatore del progetto – abbiamo deciso di regalare ai connazionali un nuovo concerto che porta a Umago una delle voci più amate del panorama musicale italiano sia per i ‘giovani della disco degli anni ‘80’ che per ragazzi degli anni del ‘Re Leone’. Ivana Spagna è una persona davvero speciale e un’artista di rilievo del nostro panorama musicale italiano pertanto sono certo che il 28 aprile regalerà al pubblico connazionale uno spettacolo senza eguali”, precisa Somma, aggiungendo che eventi simili possono essere realizzati soltanto grazie all’ottima collaborazione con le istituzioni sul territorio e, soprattutto, al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e del MAECI.

Un’icona della musica pop

La voce di Ivana Spagna è per tutti quella di Madre Natura o Easy Lady. Ma è anche quella di una donna il cui animo nobile emerge da ogni singola parola o canzone e che, nonostante il successo in tutto il mondo, è sempre rimasta fedele a sé stessa e ai valori con cui è cresciuta. Dal successo dance del 1986, ai brani più recenti e famosi, Ivana presenterà al pubblico i brani che l’hanno fatta diventare un’icona della musica pop italiana e internazionale.

A metà degli anni ‘90, in seguito alla realizzazione della versione italiana di “Circle of life” di Elton John per la colonna sonora del film d’animazione “Il Re Leone”, lei si riavvicina alla musica italiana. La prima volta che il pubblico la conobbe in Italia fu nel 1995, anno in cui partecipò al Festival di Sanremo con “Gente come noi”. Quali sono i ricordi che conserva di quell’edizione del Festival?

“È stata un’emozione grandissima ma le spiego il perché: innanzitutto ero molto conosciuta all’estero. In Italia all’epoca ero nota con ‘Il Re Leone’. La popolarità nello Stivale – che è molto strano siccome è il mio Paese – doveva ancora venire. A Sanremo, quel terzo posto, che era arrivato inaspettato, io ero scoppiata a piangere. Mio papà non c’era più da tanti anni ma mi stava sicuramente guardando da lassù, mia mamma era a casa ammalata, mio fratello era dietro il palco e quello era sì un premio conferito a me ma era un premio a tutta la mia famiglia. Quando Pippo Baudo mi chiese ‘A chi dedichi questa vittoria?’, io gli risposi: ‘A mia madre’. Tutte le preghiere fatte da mia mamma erano arrivate! Infatti, io la chiamavo ogni sera e le dicevo sempre di fare una preghiera prima che io salissi sul palco. Quello era un enorme regalo fatto a mia madre. Lei non lo sa ma quando ero bambina sono stati i miei genitori che hanno fatto tanti sacrifici per farmi iniziare a cantare. Erano loro quelli che hanno creduto in me; loro mi portavano ai concorsi per bambini; loro facevano dei sacrifici enormi perché io possa iscrivermi al concorso. Eravamo una famiglia molto umile. Quello era dunque il regalo più bello che potevo fare a mia mamma che c’era ancora. Mio padre aveva vissuto il mio successo in inglese; la mamma aveva vissuto invece quello in italiano nel Paese in cui viveva lei, in Italia. Quella è stata una delle due più grandi emozioni della mia vita”.

Ha raggiunto le più alte posizioni nelle classifiche inglesi, francesi, tedesche, americane e persino giapponesi. Nonostante il suo successo in tutto il mondo, è sempre rimasta fedele a sé stessa. Qual è la ricetta?

“Secondo me non c’è una ricetta. Basta pensare che si è fortunati. Con tutti i sacrifici che ho fatto e continuo a fare perché se ami qualcosa ti dai da fare. Dico sempre che il Cielo mi ha fatto questa grande grazia ovvero di avere un lavoro che è la mia passione. Se io canto, questa è la mia vita, il mio amore. Per questo ringrazio Dio tutti i giorni; gli sono molto grata per il dono che mi ha fatto”.

Un sogno non realizzato

Come ha detto poc’anzi è stata sempre molto legata alla sua famiglia. Con suo fratello Theo ha stampato “Easy Lady”; lui è anche uno degli autori di “The rhythm of the night”, brano lanciato qualche anno fa da Corona e divenuto una hit mondiale grazie ai Black Eyed Peas. Ha dedicato la canzone “Davanti agli occhi miei” ai suoi genitori. Quale valore ha per lei la famiglia?

“Per me i miei genitori anche se non ci sono più sulla Terra sono sempre qui. Ho sempre desiderato costruirmi una famiglia come quella che avevo io. Non ce l’ho mai fatta. Penso che sia stata anche per colpa mia non soltanto per le persone che ho avuto come compagni. Ho sempre dato tanto al mio lavoro, alla musica e forse quello mi ha penalizzata. Ma c’è un’altra cosa che forse ha ostacolato la realizzazione di questo sogno. Ho sempre pensato che avrei voluto avere dei figli e costruire una famiglia ma se avessi avuto una storia bella come quella che avevo visto in mio padre e mia madre e io una storia del genere non ce l’ho mai avuta. Non ho mai avuto quella situazione di amore e rispetto che sognavo da sempre. Non ce l’ho avuta e non ce l’ho nemmeno adesso”.

La scrittura – atto liberatorio

Da qualche anno ad oggi alterna la sua attività di cantautrice a quella di scrittrice. Che cosa l’ha spronata a scrivere e come coniuga queste due carriere parallele?

“Scrivere è un bisogno, significa togliersi quello che hai dentro, quanto ti fa persino star male e cerchi di tirarlo fuori. Così nascono anche le canzoni. Nei libri è una cosa diversa ma senti sempre la necessità di liberarti di quel peso. Il primo libro che ho scritto è la storia di un cagnolino che viene abbandonato (‘Briciola. Storia di un abbandono’, nda). Ho pensato, se poi il libro verrà letto da bambini che saranno uomini e donne di domani, nel volume devo dire loro di non abbandonare gli amici a quattro zampe perché vanno finire male. Questo libro aveva vinto il primo premio nella categoria ‘Letteratura per l’infanzia’ e in quel momento avevo vissuto la mia seconda più grande emozione. Mi avevano premiato l’On. Andreotti e i due grandi giornalisti, Oliviero Beha e Paolo Mieli. Non avrei mai pensato di diventare un premio letterario, da qui questa grande emozione. Poi ho scritto altri libri come ‘Sarà capitato anche a te’, che narra tutti i fatti strani inspiegabili che mi sono capitati come per esempio sogni premonitori, testimonianze. Sono cose strane che non riesco a spiegarmele”.

È la prima volta che si esibisce in Croazia?

“Tanti tanti anni fa mi ero esibita nell’Arena di Pola. (Era l’anno 1997 e il concerto venne organizzato nell’ambito del Festivalbar. Nel 1987 con ‘Dance Dance Dance’ fu l’ultima donna ad aver vinto il Festivalbar, nda). Ricordo questa bellissima città sul mare”.

Dagli inizi ad oggi

Può anticipare qualche canzone che presenterà venerdì 28 aprile dinanzi al pubblico di Umago?

“Beh, logicamente ci sarà una carrellata dei miei successi, delle canzoni che secondo me il pubblico desidera sentire e ascoltare. Ci saranno i brani ‘Il Re Leone’, ‘Gente come noi’, la canzone che lei aveva nominato prima ‘Davanti agli occhi miei’. Con un video farò vedere delle immagini per far conoscere i miei genitori alle persone che verranno ad ascoltarmi. Poi farò sentire anche la dance, sia quella nuova che quella degli anni Ottanta perché Spagna è tutto questo”.

Un messaggio che vorrebbe lanciare ai nostri lettori?

“Auguro ai lettori della ‘Voce del popolo’ tanta salute e tanta serenità. Ve lo auguro con tutto il cuore”.