150 anni di relazioni tra Italia e Giappone – Una serie di incontri all'Università Popolare di Trieste
Per celebrare i 150 anni delle relazioni diplomatiche tra Giappone e Italia, l’Università Popolare di Trieste ospiterà alcuni incontri, volti a porre l’attenzione sul particolare rapporto con la città: Nel 1866 Trieste non faceva ancora parte dello stato italiano ma, grazie alla sua compagnia di navigazione Lloyd Austriaco, strinse importanti accordi commerciali e culturali con il Giappone, tanto da diventare una delle più importanti capitali europee del “giapponismo”.
Il programma proposto dall’Associazione Yudansha Kyokai Iwama Aikido Trieste spazia dalla storia alle esperienze di viaggio, dalle arti marziali alle tradizioni sociali e culturali. Si inizia giovedì 11 febbraio (nella sede dell’Università Popolare di Trieste, in piazza Ponte Rosso, alle ore 17.00) con l’incontro dal titolo “Quando il Giappone arrivò a Trieste alla fine dell’Ottocento“, mentre giovedì 17 marzo si parla invece del “Fascino Giappone: esperienze di viaggio, suggerimenti e accorgimenti“; giovedì 7 aprile di “Aikido e Intelligena emotiva: l’armonia della vita quotidiana“, giovedì 12 maggio “Hasekura Rokuemon: la prima missione diplomatica del Giappone in Europa a 400 anni dal suo arrivo” e giovedì 9 giugno “Un matrimonio giapponese: la magia della tradizione”.
L’Associazione promotrice è nata nel maggio del 2014 ad opera di sei soci fondatori, che condividono l’amore per l’Aikido della scuola di Iwama, e, più in generale per la cultura giapponese, ambiente nel quale l’Aikido è nato e sul quale poggia le sue radici. E’ infatti uno degli impegni dell’Associazione quello di far comprendere come l’Aikido sia a pieno titolo un’Arte giapponese, che, come le altre, è un’espressione della medesima cultura e spiritualità.
Il nome Yudansha Kyokai significa letteralmente “Cooperazione tra persone che hanno un grado”, intendendo con questo, nella cultura giapponese, che hanno appreso non solo la tecnica (almeno il grado di cintura nera), ma anche la consapevolezza e la responsabilità della cultura stessa.