OLYMPUS DIGITAL CAMERAPIRANO | Lunedì sera è approdato nella Sala delle vedute di Casa Tartini lo spettacolo storico-musicale “Lo Stradivario della discordia”, con il gruppo strumentale “Lumen Harmonicum” di Trieste. La “farsa musicale semiseria sui trascorsi serenissimi dell’abate Giuseppe Cervellini” ha come protagonista Maurizio Zacchigna, accompagnato dai violinisti Sinead Nava e Marco Favento, da Massimo Favento al violoncello ed introdotto da Valentino Sani. L’evento è stato organizzato dalla Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” nell’ambito della collaborazione con l’Unione Italiana e l’Università Popolare di Trieste – per la quale a gennaio si era già avuta la tappa presso la C.I. di Rovigno.
A Pirano il pubblico è stato particolarmente coinvolto anche grazie all’insolita sistemazione della sala, che nel fondersi con la scenografia ha creato una particolare atmosfera di contatto. Si narra quindi del musicista, abate e compositore di teatro Giuseppe Cervellini, che dopo la caduta della Serenissima, nel generico declino artistico e nel processo di dispersione delle ricchezze di Venezia, come tanti altri artisti dell’epoca cercava futuro e fortuna, coniugando arte e mestiere tra tradizione e novità. Su consiglio di amici si trasferì a Trieste, la “Città Nuova” dell’altra sponda dell’Adriatico. Vi si attivò nella gestione di strani traffici di sacri arredi veneziani dismessi, da adattare per i nuovi edifici dell’area giuliana. Inoltre, una volta introdotto nei migliori salotti della nascente e ricca borghesia commerciale, Cervellini avrebbe avuto sostegno per mettere in scena le sue opere già un po’ demodé, e poi pubblicare le sue ultime composizioni. Aveva già pubblicato per “Artaria”, intraprendente editore viennese e desiderava lo stesso con “Ricordi”, nascente casa editrice milanese. Dall’incontro con Valentino Mazorana, ricco notabile accecato, amante dei libri e proprietario incosciente di un prezioso Stradivario appartenuto a Giuseppe Tartini, nasce la lite con equivoci ed inganni tra i due. Cervellini desidera, infatti, scambiare un libro di arcana teoria musicale con il violino, definito “una volgare cassetta”. (jb)

da “La Voce del Popolo” di Fiume

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