Leonardo Bellaspiga espone a Capodistria

Vernice della mostra“Sulle ali della bora, nel ruggito del Leone”
Mercoledì 12.10 a Palazzo Gravisi

 

Le opere di Leonardo Bellaspiga saranno esposte a Palazzo Gravisi, nella sede Comunità degli Italiani di Capodistria, nuova tappa del percorso della mostra “Sulle ali della bora, nel ruggito del Leone”, che da Trieste a Cattaro, sulla rotta di Venezia, si è ampliata con i lavori realizzati dall’artista durante una visita alla cittadina istriana.

 

L’inaugurazione della mostra avrà luogo mercoledì 12 ottobre, alle ore 19.30, alla presenza dell’artista, Leonardo Bellaspiga, delle autorità e dei rappresentanti degli Enti promotori, in particolare dell’Università Popolare di Trieste, dell’Unione Italiana, della Comunità degli Italiani di Capodistria “Santorio Santorio” e della Can-Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Capodistria.

 

Nata dall’amore struggente di Leonardo Bellaspiga per l’Istria e la Dalmazia, la mostra si propone di rappresentare alcuni scorci di quelle regioni partendo da Trieste e scendendo lungo la costa fino al Montenegro, attraverso i luoghi in cui – per secoli o solo pochi anni – dominò la Serenissima Repubblica di San Marco. Se il percorso segue la rotta di Venezia, i temi scelti dall’autore spaziano però senza schemi, passando liberamente dalla filigrana dei campanili veneti all’imponenza delle vestigia romane, dai profumi del mare ventoso alle case in pietra dell’entroterra istriano, fino alla bellezza selvaggia del lontano Montenegro, un tempo chiamato Dalmazia Veneta e ancora oggi forziere di tesori legati al Leone di San Marco.

Questa mostra ha il dono originale di essere sempre in formazione, mai statica, poiché man mano che l’artista visita alcune tra le cinquanta due Comunità degli Italiani presenti in Slovenia, Croazia e Montenegro si arricchisce di opere via via legate ai luoghi: un contributo importante al rapporto tra madrepatria e italiani rimasti in terre un tempo italiane, ma anche alla serena riscoperta delle comuni radici in quella che oggi chiamiamo Europa.

 

Trieste, 11 ottobre 2016

 

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