da “La Voce del Popolo” di Fiume

di Vedran Višković

La mostra dell’artista gradese Gianni Maran funge da collante per tramandare al meglio tradizione e identità italiane

Un’atmosfera magica ed effervescente, propria delle grandi occasioni, è scaturita dall’inaugurazione della mostra “Semo una carne sola – Gianni Maran per Biagio Marin”, tenutasi presso il CMM – galleria della Città di Umago. Grande è stata l’affluenza per l’inaugurazione della mostra del pittore, nonché attore, costumista e regista gradese Gianni Maran, che ha voluto abbinare alle sue opere le poesie di Biagio Marin, tratte dalla raccolta “L’isola”, con la quale è stato nominato al Nobel per la letteratura nel 1982. All’inaugurazione della mostra personale di Gianni Maran hanno presenziato diverse autorità, tra le quali il sindaco di Umago, Vili Bassanese, il vicesindaco, nonché presidente del sodalizio umaghese Floriana Bassanese Radin, il segretario generale dell’Università Popolare di Trieste, Fabrizio Somma, la direttrice dell’ente Festum, Larissa Gasperini e il critico d’arte Renzo Grigolon. L’inaugurazione è stata correlata dall’esibizione canora del coro misto della CI di Umago, diretta dal Maestro Maurizio Lo Pinto.

“Tutti questi quadri rappresentano un connubio perfetto tra la pittura e le poesie di Biagio Marin, che si possono ammirare a fianco. Il messaggio universale che questa mostra trasmette è che noi tutti siamo dei pesciolini rosa che spesso si trovano a nuotare contro corrente. Nonostante ciò, grazie al coraggio e alla forza di volontà, questi pesciolini guardano ‘oltre’ e cercano di nuotare andando incontro alla felicità”, introduce Gasperini.

“Eventi culturali e artistici come la mostra di Gianni Maran sono molto importanti per mantenere quel legame affettivo con la madrepatria e fare da collante per curare, mantenere e tramandare al meglio la nostra tradizione, identità e cultura italiana”, afferma Bassanese Radin. “Se si dice che l’arte non ha confini, il titolo di questa mostra, ‘Semo una carne sola”, pensando a quello che sta succedendo in Europa nell’ultimo mese, può essere un messaggio di speranza a sottolineare l’importanza di far parte di un gruppo coeso e unito nonostante il fatto d’identificarci spesso nel pesce che nuota contro corrente”, sostiene Somma. “Le opere di Gianni Maran sono legate alla storia dell’artista e alle tradizioni della sua città, Grado. I pesci azzurri, ricchi di omega 3 e nutrienti, che si vedono nelle sue composizioni, non vengono raffigurati mai da soli, ma sempre uniti in branco. Anche questo è un elemento e una scelta compositiva sulla quale vale la pena riflettere”, spiega Grigolon. Le pennellate quasi impercettibili e le composizioni pittoriche che uniscono storia, tradizione e un significato simbolico che va al di là del territorio d’origine dell’artista gradese, ci fanno riflettere e cogliere l’importanza dell’interpretazione che un’opera artistica può trasmettere all’osservatore e al visitatore di questa mostra. “Siamo veramente una carne sola, dato che Grado e Umago si trovano proprio una di fronte all’altra. Il nostro sangue è lo stesso. Personalmente, ho scoperto un mondo venendo qui: diverso, bello e sentendomi a casa. Le mie opere parlano per me: quello che faccio è appeso, nel bene e nel male”, conclude l’artista Gianni Maran. L’esposizione, scaturita dalla collaborazione produttiva tra la Città di Umago, l’ente Festum, il sodalizio locale e l’Università Popolare di Trieste, rimarrà aperta fino al 22 aprile prossimo. Ricorderemo infine che questa sera alle ore 19, la CI di Umago ospiterà la serata letteraria all’insegna delle poesie di Biagio Marin, scelte proprio dall’artista Gianni Maran.

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