«Magazzino 18» a Rovigno un altro pienone annunciato
Riparte il tour istriano del celebre spettacolo “Magazzino 18” di Simone Cristicchi, che non poteva saltare una tappa importante come quella della Città di Rovigno, come confermano gli oltre 270 biglietti distribuiti per la serata allestita al Teatro “Antonio Gandusio”. Il cantautore romano si è esibito davanti a una sala gremita fino all’ultimo posto e alla presenza della vicepresidente della Regione Istriana Viviana Benussi, del sindaco e deputato Giovanni Sponza, dei vicesindaci Marino Budicin e William Uljanić, del presidente della CI “Pino Budicin”, Gianclaudio Pellizzer, del presidente dell’UPT, Fabrizio Somma, del presidente dell’associazione degli esuli rovignesi “Famìa ruvigni∫a” Francesco Zuliani e di numerosi altri rappresentani di spicco della CNI e della Città di Rovigno, nonché di numerosi esuli e membri delle Comunità di tutta l’Istria.
Sul palco del “Gandusio” Cristicchi ha di nuovo indossato i panni di Duilio Persichetti, al quale viene dato il compito di archiviare le masserizie degli esuli ancora conservate al Magazzino n. 18 del Porto Vecchio di Trieste. Sedie, armadi, pianoforti, utensili da cucina, giocattoli, ritratti e tant’altro custodito nel magazzino, che rappresentano le lacrime e le sofferenze del dramma che gli esuli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia hanno dovuto affrontare.
Durante la serata, Cristicchi attraverso i personaggi che interpreta nelle due ore del suo spettacolare monologo riesce a portare sul palco tutta la sofferenza che gli esuli hanno subito in quel buio periodo storico. “Magazzino 18”, che si avvale della collaborazione ai testi di Jan Bernas e dell’impeccabile regia di Antonio Calenda, è stato apprezzato dal pubblico rovignese con uno scrosciante e sentito applauso finale. Un’opera che sicuramente farà ancora parlare di sè e che è riuscita a riportare in auge e far conoscere al pubblico italiano ma anche a quello croato e sloveno una pagina di storia dei propri Paesi, che per troppi anni è rimasta in disparte. Alla fine dello spettacolo due alunne della Scuola Elementare Italiana “Bernardo Benussi” hanno omaggiato l’artista con un dono floreale a nome della Comunità degli Italiani di Rovigno “Pino Budicin”.
Un copione scritto osservando da vicino le sensazioni che regala
la Terra istriana
Prima dell’inizio dello spettacolo siamo riusciti a scambiare due battute con l’artista romano, che ha raccontato di avere visitato Rovigno per la prima volta l’estate scorsa come turista, scoprendo il centro storico, il Canale di Leme, l’isola di Santa Caterina e le deliziose specialità dei ristoranti locali, che portano ancora avanti la tradizionale cucina italiana di Rovigno.
Il cantautore ha ricordato di avere scritto “Magazzino 18” prendendo spunto e osservando attentamente le varie località dell’Istria per scoprire da vicino quali sono le sensazioni che questa terra regala.
“Ritornare a distanza di un anno a Rovigno nei panni di attore di teatro con uno spettacolo pensato e dedicato a questa terra è un’emozione veramente incredibile” ha dichiarato Cristicchi, aggiungendo che in quest’opera ci sono diversi legami con la città di Rovigno. Partendo dal grande Piero Soffici, con la canzone “Curiva zèi par el mondo”, che il cantautore ha confessato di aver adattato perché con tutta la buona volontà non è riuscito a imparare la “faviela” rovignese, e con la poesia “No dimentichemo”, di un altro grande della storia di Rovigno, il poeta Bepi Nider.
Sandro Petruz
da “La Voce del Popolo” di Fiume