DIPLOMATI IN EUROPROGETTAZIONE 20 studenti della comunità italiana autoctona del Montenegro e della Croazia
La progettazione comunitaria, con particolare attenzione alla programmazione europea 2014-2020, è stato il tema trattato durante il primo corso di “europrogettazione”, organizzato dall’Università Popolare di Trieste, in collaborazione con l’Università di Trieste e con la Regione Friuli Venezia Giulia, ai cui studenti – appartenenti alla minoranza italiana autoctona a Cattaro (Montenegro) e Spalato (Croazia) – sono stati consegnati oggi i diplomi di partecipazione, nel corso di una breve cerimonia all’ateneo giuliano.
Questo percorso formativa – ha affermato il presidente dell’Università Popolare di Trieste, Fabrizio Somma, presente il Ministro plenipotenziario Francesco Saverio De Luigi e il direttore generale Alessandro Rossit – rientra tra le iniziative promosse dall’Ente nel settore socio-economico, sempre con l’obiettivo di facilitare le relazioni tra l’Italia e le aree di insediamento storico della Comunità nazionale italiana. Un’azione in linea con quanto auspicato dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale – ha sottolineato il Ministro Francesco Saverio De Luigi – in materia di coinvolgimento della minoranza italiana autoctona in Slovenia, Croazia e in Montenegro, beneficiaria di una prospettiva di crescita e di sviluppo, ricorrendo eventualmente anche a finanziamenti comunitari e non solo nazionali. E i progetti europei sono una fonte sempre più importante di finanziamento per progettualità in ambiti diversi: dalla ricerca scientifica al turismo, dalla cultura alla sanità. Durante gli incontri – suddivisi in moduli da Euroservis, società leader del settore – si è analizzato l’universo dei programmi europei, definito l’approccio del cosiddetto “quadro logico”, valutati gli elementi di qualità della proposta progettuale, illustrato il piano finanziario e spiegata la gestione e rendi contrazione dei progetti.
Un primo approfondimento tecnico – ha concluso Fabrizio Somma – che proseguirà nell’assistenza che l’Università Popolare di Trieste intende assicurare ai venti partecipanti, affinché le loro idee progettuali possano diventare imprese, gestite dai nostri giovani della Comunità nazionale italiana che vivono nei Paesi della ex Jugoslavia e quindi capaci anche di trasferire il valore del Made in Italy.