Storia dell'arte – Il Figurativo: rappresentazione del corpo fra ordine e disarmonia, dal XV secolo ai nostri giorni
STORIA DELL’ARTE Corso monografico
Il Figurativo: rappresentazione del corpo fra ordine e disarmonia, dal XV secolo ai nostri giorni
Ins. Francesca Martinelli
La rappresentazione del corpo umano e la sua valenza simbolica tra ordine e disarmonia dal XV secolo ai giorni nostri, è un corso che mira a riscoprire e analizzare una linea di gusto e forte valenza simbolica nell’arte, attraverso un percorso non solo iconografico, ma ideologico, etico e culturale. Il corpo-icona non è portatore solo di un’immagine di se, ma nel medesimo contesto storico, può parlarci di cose ambivalenti, può suggerire altro da noi, e può rifiutare tutte le regole dell’armonia e tutti i canoni di un ordine estetico precostituito. Perché questo accade? Quando si rompe la linea intonsa e levigata di un corpo, quando l’ibrido e il fantastico vanno a contaminare il corpo classico? Queste sono solo alcune delle domande alle quali cercheremo di dare risposta. Il XV e il XVI secolo sono momenti cruciali e significativi perché, mentre l ’arte è intrisa di Rinascimento e Classicismo in tutti i suoi aspetti, emergono dal sottosuolo le Grottesche, elemento decorativo meraviglioso e incontrollabile, che segnerà una profonda crisi d’identità. Si affronteranno grandi maestri come Leonardo, Raffaello, Michelangelo, in contrapposizione a figure come Quinten Massys, H. Bosch e P. Brughel il Vecchio, precursori inconsapevoli del fantastico e del surreale, di una rappresentazione del corpo umano “grottesco” e folle, fatta d’inversione, bizzarro, anomalo e ibrido. Come tutto questo ha potuto convivere? Da qui il “nuovo corpo”, i suoi assunti iconografici e culturali, le contaminazioni e contraddizioni, estetica del brutto in antitesi con i principi eterni di armonia, proporzione e compiutezza dell’arte ufficiale attraverso i secoli. Rubens, Tiziano, Arcimboldo e poi J. L. David, Canova, Delacroix, Goya e Fussli, A. Bocklin, E.Munch, i simbolisti Odilon Redon, F.Khnopff e J. Tootop, Grosz, Otto Dix, e i più contemporanei Marlene Dumas, Jenny Saville, Francesca Woodman solo per citarne alcuni. Un’analisi quindi, del valore iconografico, culturale e antropologico della rappresentazione del corpo nella storia dell’arte dal Rinascimento ai giorni nostri: le evoluzioni e la connessione tra corpo e rivolta culturale, corpo e destabilizzazione estetica, corpo e disarmonia, corpo politico, corpo e cultura arcaico-popolare.
Il corso sarà supportato da proiezioni, diapositive e video.
I CICLO – dal 17 ottobre 2016 al 23 gennaio 2017 – lunedì, ore 18.00-19.40
Nella prima parte, come anticipato nell’introduzione, si partirà dal Rinascimento e si percorrerà, attraverso i secoli a venire fino all’inizio del XIX secolo, la storia iconografico-simbolica della rappresentazione del corpo nella storia dell’arte. Non mancheranno riferimenti antropologici e letterari. La tesi e lo studio che andremo a sostenere si baseranno sempre sul confronto estetico e dialogico. Armonia e disarmonia, bello e brutto, lineare e contorto, classico e anticlassico, intonso e ibrido, sono solo alcune delle dicotomie estetiche dalle quali partire per dare una connotazione completa e trasversale al corpo-icona, immergendoci pienamente nel contesto storico-artistico e culturale da cui proviene.
Quota di frequenza: € 139,00
II CICLO – dal 30 gennaio al 17 aprile 2017 – lunedì, ore 18.00-19.40
Nella seconda parte, si partirà dall’inizio del XIX secolo e si affronterà la storia iconografico-simbolica della rappresentazione del corpo fino ai giorni nostri. Dal Neoclassicismo al Romanticismo, dalla perfezione rarefatta al lugubre pallore romantico per passare poi al grande figurativo attraverso tutto il Novecento. Molta importanza in questa seconda parte verrà data alla fotografia con figure come Diane Arbus, Nan Goldin, Jan Saudek, Peter Witkin, Sally Mann, Francesca Woodman. In ultimissima parte si prenderà in considerazione tramite un breve excursus anche il cinema. Non mancheranno riferimenti antropologici e letterari. La tesi e lo studio che andremo a sostenere si baseranno sempre sul confronto estetico e dialogico. Armonia e disarmonia, bello e brutto, lineare e contorto, classico e anticlassico, intonso e ibrido, proporzione e deformità sono solo alcune delle dicotomie estetiche dalle quali partire per dare una connotazione completa e trasversale al corpo-icona, immergendoci pienamente nel contesto storico-artistico e culturale da cui proviene.
Quota di frequenza: € 139,00